Donald Trump ammette di aver autorizzato operazioni segrete della CIA in Venezuela. Maduro reagisce duramente e accusa gli USA.
Negli ultimi giorni, la tensione tra Stati Uniti e Venezuela ha subito una brusca escalation. Il presidente americano Donald Trump ha ammesso pubblicamente di aver autorizzato operazioni segrete della CIA in territorio venezuelano, confermando le indiscrezioni riportate dal New York Times. L’ex presidente ha dichiarato che l’autorizzazione è stata concessa per due motivi principali: la lotta al narcotraffico e la presunta liberazione di detenuti da parte del governo venezuelano con l’obiettivo di inviarli negli Stati Uniti.
Le operazioni non sono solo teoriche: recenti attacchi navali condotti dagli Stati Uniti al largo delle coste venezuelane hanno colpito almeno cinque imbarcazioni sospettate di trasportare droga, causando la morte di 27 persone. Alla domanda diretta se avesse dato ordine alla CIA di “neutralizzare” il presidente Nicolás Maduro, Trump ha glissato, definendo la domanda «ridicola», ma senza negarla esplicitamente. Inoltre, ha lasciato aperta la possibilità di un intervento terrestre: «Stiamo valutando anche quella opzione», ha dichiarato.

Le ragioni dietro le operazioni segrete
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Trump, l’intervento in Venezuela è giustificato dalla necessità di contrastare un regime narco-terrorista, come ha definito il governo di Caracas. Tuttavia, queste azioni sollevano interrogativi sul piano del diritto internazionale. Diversi analisti sottolineano come operazioni di questo tipo, soprattutto se condotte senza il consenso del Congresso o senza trasparenza, possano violare i principi fondamentali della sovranità nazionale.
La risposta di Maduro: accuse di colpi di Stato
La reazione del presidente Maduro non si è fatta attendere. Durante il Consiglio Nazionale per la Sovranità e la Pace, ha accusato la CIA di essere responsabile di numerosi colpi di Stato nella storia dell’America Latina, evocando eventi drammatici come il golpe in Argentina e quello in Cile. «No al cambio di regime, no alle guerre infinite come in Iraq o Libia», ha affermato. Maduro ha inoltre dichiarato che «la pace si conquista e si preserva», invitando la comunità internazionale a condannare qualsiasi tentativo di destabilizzazione.
Questa crisi diplomatica rischia di riaprire vecchie ferite nella regione e di compromettere ulteriormente i già fragili rapporti tra Washington e Caracas.